venerdì 8 agosto 2014

Resstende, un premio all'innovazione

La tecnologia, lo stile e il design delle schermature tecniche di Resstende hanno ottenuto un nuovo prestigioso riconoscimento, che arriva da Oltralpe: l'innovativo tessuto Screen Nature Ultimetal è infatti stato premiato nella categoria "materiali innovativi" in occasione dell'ultima edizione del Muuuz International Awards di Parigi.
La manifestazione francese chiama ogni anno migliaia di progettisti, architetti, decoratori ed arredatori a designare le novità più all'avanguardia e le migliori innovazioni nel settore: quest'anno il premio è andato alla collezione di tessuti Resstende proprio per la capacità di coniugare in un solo prodotto qualità dei materiali, estetica, tecnologia e funzionalità, con un occhio al rispetto per l'ambiente.
I tessuti della collezione Screen Nature Ultimetal (prodotti da MERMET), come tutte le fibre tecniche scelte da Resstende, forniscono un livello di prestazioni non raggiungibile dai tessuti tradizionali: sono altamente resistenti all'umidità, agli agenti chimici e alle sollecitazioni meccaniche e mantengono i colori inalterati nel tempo.
Screen Nature Ultimetal, in particolare, rappresenta una vera e propria rivoluzione sia dal punto di vista funzionale che estetico. Disponibile in vari formati e nelle tinte Titanio, Platino, Iron e Carbonio, questo innovativo tessuto metallizzato su un lato rappresenta un vero e proprio scudo termico, pur essendo trasparente, elegante e raffinato. La metallizzazione consente di ottenere una riflessione solare pari al 70%, proteggendo quindi gli interni dal calore, ma nel contempo controlla l'abbagliamento, filtrando fino al 94% di raggi luminosi.
Il risultato è un ambiente luminoso, ma protetto, arredato con stile ed eleganza grazie a tonalità in grado di adattarsi ad ogni contesto architettonico.


www.resstende.com
 

giovedì 7 agosto 2014

Istat: Demografia d'Impresa

Sono circa 275 mila le imprese nate nel 2012, circa 10.700 imprese in più rispetto all'anno precedente. Il tasso di natalità si attesta al 7,0%. Sono oltre 316 mila le imprese che hanno cessato la loro attività. Il tasso di mortalità totale è invariato rispetto al 2011 (8%). Per il quinto anno consecutivo il saldo tra nascite e cessazioni (tasso netto di turnover) presenta un valore negativo (-1% rispetto al -1,3 del 2011). Nel dettaglio dei comparti, le Costruzioni presentano il più elevato saldo negativo (-3,0%). Rispetto al 2011 l'aumento della natalità ha interessato le imprese di tutti i macro-settori. Più marcato è stato l'aumento nelle Costruzioni e negli Altri Servizi (+0,4). Nell'Industria in senso stretto e nel Commercio, invece, l'aumento della natalità è più contenuto (passando, rispettivamente, dal 4,9 al 5,0% e dal 6,3 al 6,5%). Centro e Sud e Isole sono le ripartizioni che presentano i tassi di natalità più alti (rispettivamente 7,5% e 8,4%) mentre le regioni del Nord-ovest e del Nord-est presentano tassi di natalità inferiori alla media nazionale. Come nel 2011, anche nel 2012 continua ad aumentare la natalità delle imprese senza dipendenti, mentre diminuisce la natalità delle imprese con dipendenti. Il tasso di mortalità è in lieve diminuzione nei comparti delle Costruzioni e del Commercio (rispettivamente di -0,2 e -0,1 punti percentuali). Nell'Industria in senso stretto e nei Altri Servizi, invece, aumenta di 0,2 punti percentuali. Nel 2012 continua a ridursi la percentuale delle imprese che sopravvivono ad un anno dalla nascita. E', infatti, in attività l'81,1% delle imprese nate nell'anno precedente; nel 2011 sopravvivevano l'83,1% delle imprese nate nel 2010. Nel comparto del Commercio si registra il calo più elevato del tasso di sopravvivenza ad un anno (dall'84,4% all'81,1%). Seguono gli Altri Servizi (dall'82,7% all'80,8%) e l'Industria in senso stretto (dall'88,4% all'86,9%). Per le Costruzioni il calo è di -0,9 punti percentuali (da 79,9% a 79%). Le imprese che sopravvivono registrano nei primi due anni di attività uno sviluppo delle loro dimensioni. La dimensione media delle imprese nate nel 2010 e ancora attive a due anni dalla nascita è aumentata, passando da 1,4 a 2,3 addetti medi complessivamente. Tali imprese occupano circa 438 mila addetti, contro i 374 mila dell'anno di nascita; l'incremento di occupazione è quindi pari al 17%. Tutti i macro-settori di attività economica presentano nel primo biennio di attività un guadagno occupazionale rispetto all'anno di nascita che va da un minimo dell'1,6% delle Costruzioni ad un massimo del 50,8% dell'Industria in senso stretto.

www.istat.it

 

lunedì 4 agosto 2014

Assocalzaturifici: Dati Economics 5/2014

 

MERCATO ITALIA

CONSUMI DELLE FAMIGLIE: ANCORA NESSUN SEGNO DI RIPRESA IN AVVIO 2014...
Ulteriore arretramento per gli acquisti di calzature in Italia, scesi nei primi 4 mesi 2014 – secondo i dati elaborati per Assocalzaturifici dal Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca – del 2,8% in quantità e del 5,4% in spesa, con prezzi medi in ribasso del 2,6%.

Unico (debole) recupero per gli acquisti di "sportive e sneakers": +1,2% in quantità, a fronte però di un calo dell'1,8% in valore. Forti diminuzioni per il segmento "bambini/ragazzi" (-8,2% in volume e -13,2% in spesa) e per le scarpe per donna (-5,7% e -7,2%).
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... DOPO LA GELATA DEL 2013
Il 2013 è stato, per il mercato domestico, un anno di grande sofferenza: frenata dalla ristrettezza del reddito disponibile e dal clima di incertezza che ha fortemente condizionato gli acquisti rimandabili, la spesa delle famiglie per le calzature ha subìto una marcata contrazione (-5,8% sul 2012), scendendo a 6,9 miliardi di euro.
Analogo l'arretramento in termini di volume, dove si è accentuata l'erosione già in atto da un quinquennio.

Fonte: elaborazioni Assocalzaturifici su dati Sita Ricerca *

I 185,2 milioni di paia acquistati nel 2000 si sono ridotti, nel 2013, a 162,6 milioni, con un calo di ben il 12,2% rispetto ad allora. Depurando dall'inflazione intervenuta nel decennio, la flessione in valore tra 2000 e 2013 risulta superiore al 20%.

CONTINUA A SOFFRIRE IL DETTAGLIO TRADIZIONALE
L'analisi condotta da Assocalzaturifici sui dati Sita Ricerca mostra la forte difficoltà del dettaglio indipendente multimarca – sia negozi specializzati in calzature che negozi di abbigliamento trattanti calzature – che hanno evidenziato flessioni attorno al 15% in quantità e addirittura tra il 15% e il 20% a valore rispetto al 2012.
Confermano il trend di crescita gli acquisti online, con incrementi tendenziali attorno al 55%, che però rappresentano ancora solo il 3,6% sul totale spesa (erano il 2,2% nel 2012).

Fonte: SITA Ricerca, elaborazioni Assocalzaturifici

Nonostante il trend penalizzante, i negozi specializzati sono risultati nel 2013, assieme alle catene di negozi, il principale canale di vendita nazionale (con oltre 2 miliardi di euro, pari al 29% del totale spesa).

AUMENTA IL PESO DELLE SVENDITE SUL TOTALE
Già a consuntivo 2012 sconti/svendite/saldi avevano superato la metà delle vendite complessive, in seguito al notevole aumento delle promozioni durante tutto il corso dell'anno e non solo nel canonico periodo dei saldi; nel 2013 hanno rappresentato il 56,9% delle vendite totali annue in volume e il 52,5% in valore.

COLPITE TUTTE LE FASCE DI PREZZO
Se il 2012 aveva registrato, nonostante il trend asfittico generale degli acquisti, un incremento nelle fasce top oltre i 200 euro, lo stesso non può dirsi del 2013: le fasce prezzo superiori ai 200 euro al paio sono anzi risultate, percentualmente, le più colpite. E' cresciuta, invece, la fascia prezzo medio-alta subito inferiore (quella da 150 a 200 euro/paio).
Ma, nonostante questo isolato segno positivo, l'andamento rimane sfavorevole con riferimento a tutte le quattro macro-classi prezzo analizzate.



Fonte: elaborazioni Assocalzaturifici su dati Sita Ricerca

L'ITALIA: UN MERCATO TUTT'ALTRO CHE TRASCURABILE
Sebbene la produzione Made in Italy resti fortemente orientata verso i mercati esteri (nel 2013 è stato esportato l'85% di quanto realizzato) il mercato nazionale rappresenta per le aziende italiane – con circa 30 milioni di paia ad esso destinate nel 2013 –  il 3° mercato di sbocco più importante in volume, dopo Francia e Germania.

Fonte: SITA Ricerca, elaborazioni Assocalzaturifici

* Nota: in seguito alla riparametrazione dei tassi di copertura sui consumi è stata creata da Sita Ricerca una nuova serie di dati a partire dall'anno 2000.